Al polso: Masahiro Kikuno Tourbillon 2012

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Al polso: Masahiro Kikuno Tourbillon 2012

Orologiai indipendenti . Quelli AHCI sono poco più di una trentina nel mondo. Nomi illustri, artigiani cui il tempo in persona concede di essere misurato, solo se con un’anima meccanica e realizzata a mano.

Masahiro Kikuno è l’ultimo adepto dell’associazione AHCI. Giapponese, classe 1983, iniziò la professione dopo essersi diplomato allo HIKO Mizuno College di Tokyo dove – dopo aver superato il corso WOSTEP – ne diventò il docente. Puoi leggere altre informazioni sul suo conto nell’articolo che scrissi l’anno scorso a riguardo dell’ orologio “Wadokei” .

Vestito di tutto punto in giacca e cravatta è sempre sorridente, umile e disponibile. Masahiro ha saputo subito guadagnarsi la stima e la simpatia di un esperto collega: come l’anno scorso, durante lo Show, era ospitato a Twann a casa di Thomas Prescher.

La finalità di quest’articolo non è di parlare in profondità del Tourbillon 2012 ma di sottolineare l’artigianalità con cui esso è stato costruito. Oltre a essere un pezzo unico, l’orologiaio nipponico dice essere un “pezzo della sua vita”. Io ci credo. Per finirlo, solo con le sue mani e senza l’aiuto di una macchina CNC a controllo numerico, Masahiro Kikuno ci ha messo circa sei mesi di duro lavoro. Mentre te lo dice ride perché sono convinto che solo a rievocare la sua impresa la passione si riaccenda in lui come quando tagliò la prima ruota. La platina principale del movimento, tiene a precisare l’artigiano, deriva da un comune Calibro ETA.

A mia volta non mi stancherò mai di scrivere come – a differenza di quanti in molti credono, dicono e scrivono – non è per nulla un disonore partire da una base di un prodotto diffuso, né questo significa essere un lavoro fatto a metà. Qui, anche fin troppo testimoniato dalle fotografie da me fatte a Basilea (per quanto pessime), a fare la differenza sono le mani di un ventinovenne che a differenza dei suoi coetanei è poco incline alla tecnologia.

Come ogni vero appassionato di Alta Orologeria ha ben presente la questione non sta nel voler possedere un orologio del genere, cui ogni particolare è stato scolpito e lucidato solo con l’aiuto di pochi utensili. Eccetto per la tasca di pochi sarebbe un’utopia. Tutto sta solo nel riuscire “comprare” come è stato fatto. Non costa nulla, ma per farlo bisogna saperlo osservare nei minimi particolari.

Come scrissi all’inizio della settimana ne “ I miei appunti da Baselworld 2012 ”, quando Masahiro mi mostrò il suo Tourbillon 2012 rimasi colpito da quelle strane coste sul movimento visibili dal fondello. Sinceramente nel loro profilo non avevo riconosciuto le decorazioni “ a spina di aringa ” (traduzione dall’inglese “ Herringbone ”) così chiamate e definite dal Maestro George Daniels che le descrive nel suo “ Watchmaking ”,  più che un semplice libro, un manuale che descrive come realizzare ogni singolo componente di un orologio meccanico. Per i più curiosi la cassa è in oro rosso e misura 43 mm di diametro. Il movimento cal. mk12 è a carica manaule con ore decentrate e tourbillon. Nonostante la sua giovane età, non è il primo: Masahiro ha già alle spalle un tourbillon con calendario perpetuo, il primo mai realizzato in Giappone.

Il Tourbillon 2012 è però un’opera di Masahiro Kikuno : penso sia doveroso guardarlo in questo video che lo riprende mentre esegue le “ Herringbone ” con nonchalance.

Visita il sito web di Masahiro Kikuno .

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