Perché sino alla scorsa settimana se tu mi avessi detto “ Omega Tourbillon ”, ti avrei guardato con una faccia che – fidati – sarebbe stata tutto un programma? Perché nonostante l’articolo che avevo scritto il 1° aprile 2010 – “ Orologio OMEGA Skeleton Tourbillon Co-Axial ” – e già – combinazione quella data era tutta un programma … dei tourbillon della Maison cui logo si rifà all’ultima lettera dell’alfabeto greco, ne sapevo davvero poco.
Prima un po’ di storia
Omega creò nel 1947 solo dodici Calibri 30l tourbillon che, a differenza dei tradizionali, invece che compiere la rotazione della gabbia in un minuto ne impiegavano ben sette e mezzo. Precisissimi, non tardarono a stabilire dei record assoluti nei successivi concorsi di cronometria. ( continua a leggere dal sito Omega )
Quello che vedi è un Omega Tourbillon Centrale del 1994 – appartenente alla collezione De Ville. Coperto da brevetto, è il primo e unico orologio al mondo con la gabbia in quella posizione. C’è da rilevare che in quegli anni Omega non era ancora di proprietà Swatch – acquisizione avvenuta nel 1998, ma ciò nonostante, e senza i fondi e il know-how condiviso di cui dispone oggi, la Maison si buttò a capofitto – in collaborazione con ETA – in un progetto davvero complicato e unico.
Le attese di questa innovazione erano molto elevate: montando il bilanciere, la sua molla di spinta e lo scappamento all’interno della gabbia che ruota attorno al proprio asse in un minuto, l’attrazione gravitazionale esercitata sulle varie parti poteva essere bilanciata da tutti i lati.
La seconda versione introdotta a Baselworld 2007 disponeva però del blasone cui tengono da più di dieci anni moltissimo a Biel/Bien: lo scappamento co-assiale. Inoltre era anche certificato C.OS.C.
OMEGA Tourbillon Squelette Co-Axial Platinum Limited Edition
Finalmente – dopo aver visto gli altri due tourbillon centrali – ora posso dirti le mie impressioni sul terzo che, se pur presentato nel 2010, è disponibile solo da questi giorni. L’esemplare che vedi – a partire dalla prima foto dell’articolo in alto – è il numero 1 di soli 18 esemplari. Come per quello precedente, Omega ha deciso che ciascun segnatempo fosse costruito – dalla prima all’ultima vite – da un unico orologiaio. Le iniziali di questi eletti che lavorano all’Atelier, sito all’ultimo piano della manifattura, sono incise sulla base del tourbillon di ogni Calibro. Guarda questo breve video.
Beh, rispetto alle foto da studio (confronta quelle dell’anno scorso) dal vivo brilla la caratteristica e particolare lucentezza della cassa in platino 950. Le sue misure – qualche millimetro sotto i 40 – sono molto “europee”, e curiosità – per una volta non seguono quelle dei mercati emergenti che oggi comprano Alta Orologeria in quantità. Molto eleganti le anse: da una parte all’inizio sembrano riprendere o quelle della serie De Ville, poi si differenziano per una nervatura profonda, che segue il profilo, dal punto d’attacco del cinturino a quello della cassa, motivo stilistico che è ripreso anche sulla carrure. La lunetta dal bordo accentuato, come restringendosi, guida l’occhio quasi costringendolo a concentrarsi, guarda un po’ che caso, verso il centro del quadrante.
Osservando il Calibro OMEGA Co-Axial 2636 risalta subito il color antracite del trattamento galvanico su cui emergono particolari rivestiti in PVD marrone decorati con motivo a spirale; anche le scritte sono di questa tonalità. La gabbia del tourbillon centrale è a dir poco ipnotizzante. Penso invece che le lancette, per la presenza al centro del tourbillon incise su dischi in cristallo di zaffiro che girano appoggiati su pignoni, non siano però di lettura immediata.
Continuando a girarlo e ad ammirarlo in rigoroso silenzio, mi è venuto naturale fotografarlo, tenendolo sospeso in aria aggrappato solo dall’estremità del cinturino. Solo così ti rendi conto davvero di come, a parte “il pieno complicato” del suo nucleo centrale, tutto sia stato approntato per spingerti a guardare oltre, per – osservandolo – aiutarti a fantasticare. Persino la grande massa oscillante, completamente di platino, è stata scheletrata più che si poteva.
Anche questo tourbillon come il suo predecessore è certificato C.OS.C. ma questo, fa forse parte del DNA da cronometristi di Omega, che noi tutti ben conosciamo. Prima di doverlo restituire “al signore con i guanti marrone”, noto l’ultima finezza: anche la fibbia ardiglione è in platino 950, a differenza di quelli che – pur proponendo segnatempo con cassa in platino – fornisce questo particolare in oro bianco 18 k.
Per l’Italia – per ora – ne sono previsti solo due che verranno venduti dalle boutique Omega di Milano e di Roma.
Prezzo consigliato al pubblico: 237.500€
contaminuti
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