Perché si chiama così l’ultimo segnatempo di Roger Smith ? Perché il Tourbillon e la Series 2, Smith li costruisce solo su richiesta senza poter dire quanto tempo esattamente impiegherà per finirlo, ne’ il prezzo che alla fine costerà se il cliente chiederà modifiche e implementazioni che solo uno “scultore del tempo” come l’orologiaio dell’Isola di Man e pochissimi altri al mondo riescono ad avverare.
E-mail, video e contatti con la stampa a parte, gestiti dalla moglie Caroline, a Roger spetta il compito di costruire i suoi capolavori; egli esegue oggi il suo mestiere come se stesse vivendo tra la fine del XIX e l’inizio del XX Secolo, scappamento co-assiale escluso , “dono” del suo mentore: il Maestro George Daniels .
Il Tourbillon Commission No.4 – suo ultimo lavoro – è uno dei circa 12 pezzi che il laboratorio di Roger riesce al massimo a consegnare ogni anno. Guarda il primo dei due video girati da Roger.
A questo link puoi vedere il secondo.
Interamente fatto a mano in circa due anni di lavoro, presenta una cassa in oro rosa 18 carati da 42 mm. “ Le indicazioni che l’orologio doveva fornire su richiesta del cliente erano minime: ore, minuti, piccoli secondi a ore 6 e la data in una classica finestrella a ore 3. ” Racconta Smith nel primo video del Tourbillon Commission No.4. “ Poi decidemmo (ndr. con il cliente) anche di disporre di un semplice indicatore di riserva di carica che ha trovato posto sul quadrante a ore 10 ”.
Proprio il quadrante è la prima meraviglia che salta all’occhio! Interamente decorato a mano a guillochè , si estende fino al giro delle ore le quali recano caratteri romani incisi a mano su argento; dello stesso materiale e con lo stesso procedimento sono costruiti la scala dei minuti a bordo quadrante, quella della riserva di carica e il giro dei piccoli secondi. Le lancette e la finestrella intorno alla data sono in oro 18 k rosso.
La cassa ha necessitato circa due settimane di lavoro: è composta di tre parti, ognuna delle quali proviene da un unico blocco di oro rosso 18 k. Sugli elementi della lunetta e del fondello sono stati saldati un anello. Le anse sono state saldate nella parte centrale. Come dice Roger “ un lavoro molto faticoso, ma anche l’unica scelta da fare per un pezzo unico come questo. ”
Capovolgendolo il fondello trasparente mostra un movimento “marchiato a fuoco” dalla tradizione orologiera inglese. La prima cosa che si nota è la platina a tre quarti (soluzione che adotta anche la scuola sassone), che dona al Calibro una consistente rigidità e durata nel tempo. In rilievo emergono le curve, dove al di sotto sono alloggiati la ruota e il bariletto di carica. I due castoni d’oro, paralleli e posizionati in alto, sono quelli corrispondenti all’indicatore di riserva di carica.
Come vuole l’antica tradizione, non solo quella inglese il tourbillon, dispositivo nato per correggere gli errori che potevano occorrere nelle varie posizioni che un movimento poteva assumere, quando fu creato da Breguet, serviva ad assolvere una funzione e – oltre al suo inventore – nessun orologiaio lo immaginava in vista sul quadrante.
Bisogna ammettere che tradizione o no sarebbe un peccato non vederlo, e il proprietario del Roger Smith Tourbillon Commission No.4 può giocarsi un’altra carta estremamente esclusiva: quella di guardare dal fondello – se vuole solo lui – quel meraviglioso meccanismo compiere un’intera rotazione in un minuto.
E’ una gabbia di un tourbillon 2:1 molto speciale: al suo interno è alloggiato lo scappamento co-assiale. A fissarla c’è un sottile ponte di acciaio sorretto da due pilastri, in pieno e immutato stile inglese. Vibra a 21.600 alternanze /ora, la carica del movimento è manuale.
Comunque sia Smith tramite il Tourbillon Commission No.4 ha nuovamente ribadito quanto dichiarato nell’intervista che tempo fa gli feci, cioè che non costruirà mai un segnatempo che possa solo “sembrare” di allontanarsi dalla tradizione, unico modo – per lui possibile – di interpretare l’orologeria.
Forse alcune cose accadono solo una volta nella vita, ma se ci pensi – George Daniels – il Maestro di Roger per cui egli ha lavorato per anni con un atteggiamento di dignitosa subordinazione, come avveniva un tempo quando si trattava di imparare un mestiere d’arte, per ironia fu quello che – inflessibile e non incline a deviare dalla via della tradizione – ci ha regalato la più grande innovazione orologiera degli ultimi cento anni.
Roger Smith Tourbillon Commission No.4 parte da un prezzo di 72.500£ (+IVA) a salire. Alla fine chi ne possederà uno, dopo aver aspettato parecchio tempo e dedicato altrettanto per discutere con Roger – dal progetto alle più importanti fasi in corso d’opera, potrà dire di avere davvero un pezzo unico, anzi: una vera “scultura del tempo”.
contaminuti
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